Allenarsi da soli o in compagnia?

La mia personale esperienza riguardo questa faccenda.
Non attenetevi a quello che scrivo come se lo considerassi legge universalmente valida per ogni persona sulla faccia della terra.

Allenarsi in compagnia. Mi è capitato poche volte di dover condividere l’allenamento con un compagno, e la maggior parte delle volte ne sono stato felice, mentre altre volte sono stato totalmente deluso.

Quando ti alleni con una persona che vuol tener botta, nasce un sano spirito di competizione e di mutua motivazione reciproca che fa bene ad entrambi. Nel caso di due, o anche tre persone ( allenarsi in quattro, a meno che non si stiano eseguendo degli allenamenti con pause particolarmente lunghe, è un po’ cronologicamente fuori luogo ).

Se ti capita invece una persona demotivata, allora tutto il tuo allenamento diventa una sagra della tristezza. Evitate questo tipo di compagnie.

Sta di fatto che allenarsi in compagnia vi solleva dall’onere di dover scegliere a caso uno spotter che sia adeguato. Ed è inutile spiegare quanto sia importante una cosa del genere.
Infatti mi sono capitate delle robe veramente assurde chiedendo “spotter per caso”.

Allenarsi da soli, almeno per me, è il massimo. Si entra in quello stato mentale personale che l’allenamento infonde, non esiste niente, solo tu e il processo che ti attraversa.

Non sei obbligato a parlare con nessuno, non sei obbligato a pensare ad altro che a quello che stai facendo. Hai le tue tempistiche. Insomma, sei “nella tua testa”.

Nel mio modo di allenarmi non c’è spazio per altre persone e nel mio mindset non c’è spazio per nessuna voce oltre che quella della mia testa.

Alla fine credo che sia un discorso puramente soggettivo.

Peace.

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